John MacConnell è l’esempio di crescita artistica e personale che ogni artista dovrebbe compiere nella propria vita.
John MacConnel è un vecchio amico di TOH! Qualche anno fa si è raccontato esprimendo la sua arte ancora giovane e fresca, che con il passare del tempo l’ha portata a una maturazione notevole. L’arte di John MacConnell è esplosa nella sua totale eleganza, che l’ha sempre distinta. Figure maschili che prima erano schizzi adesso sono più definite creando una vera e propria opera. Dai contrasti del bianco e nero John MacConnell azzarda con colori accessi. I corpi ritratti sono intimi e messi a nudo nel vero e proprio senso della parola.
Quanto e come è cambiata la tua arte da allora?
Nel 2014 ho fatto molti progetti per le mie opere d’arte. Tutte le immagini che ho condiviso erano schizzi a penna e acquerello. I soggetti erano principalmente amici che avevo conosciuto tramite Instagram. Non avevo ancora iniziato a realizzare disegni e dipinti sviluppati.
Questo è iniziato subito dopo l’intervista e nella primavera del 2015 ho organizzato una mostra intitolata Instant Gratification.
Oggi mi concentro sulla realizzazione di dipinti a olio e di dettagliati disegni a matita, ma gli schizzi restano ancora una parte importante della mia pratica.
A cosa stai lavorando ultimamente?
Sono attratto dagli spazi sicuri per le persone queer, fisici e virtuali. Il mio lavoro attuale è ispirato soprattutto dai social media. Le comunità online sono spesso luoghi in cui le persone queer si connettono tra loro quando uno spazio fisico sicuro o la distanza sono un problema.
La storia recente ha dimostrato l’importanza di questi ambienti, che meritano di essere registrati tanto quanto i paesaggi tradizionali. Utilizzando queste comunità online, mi connetto con le persone e collaboro con loro per realizzare il mio lavoro.
Attraverso le mie serie Instant Gratification, Pinch Zoom, Rapid Development e Pictura in Pictura, catturo diversi aspetti delle nostre esperienze con i social media, positivi e negativi.
Il mio lavoro fa riferimento al vocabolario visivo del mezzo e affronta i temi della connessione, dell’adulazione, dell’idolatria e dell’oggettivazione.
Ci parli un po’ dell’importanza che ha per te la figura maschile nei tuoi lavori?
La figura maschile è il soggetto principale del mio lavoro. Catturare le persone è il mio interesse e il mio talento.
Mi sembra che il nudo maschile non sia abbastanza rispettato nell’arte contemporanea. Il nudo femminile è un soggetto accettabile, ma il nudo maschile è demonizzato.
Per me è importante rappresentare il corpo maschile così com’è: bello, vulnerabile, sensuale, forte e complesso.
Dai tuoi primi lavori a oggi è cambiata la visione del corpo e della sessualità maschile?
No non è cambiata, il corpo maschile è bello in tutte le sue forme, colori e sembianze. È stato meraviglioso vedere una conversazione crescente nei media sul corpo e sulla sessualità. Speriamo di continuare a vedere ulteriori progressi verso l’accettazione in tutto il mondo. C’è ancora molto da fare.
Cosa deve trasmetterti un uomo per essere protagonista di una tua opera?
Non ci sono requisiti specifici per essere il soggetto del mio lavoro. Tendo a lavorare con tipi creativi: altri artisti, scrittori, ballerini, attori, ecc.
Mi piace disegnare persone interessanti.
Quando lavoro con qualcuno, riusciamo a passare del tempo a tu per tu. Ho conosciuto tante persone di talento e con loro ho avuto alcune delle migliori conversazioni della mia vita mentre lavoravo.
Che progetti hai per il futuro?
In questo momento sto preparando un lavoro completamente nuovo. Ho una mostra a Boston nella primavera del 2023. Era da un po’ che non ero così eccitato per qualcosa.